Come sta cambiando la responsabilità genitoriale nell’era digitale.
Essere genitori oggi non è come vent’anni fa. La responsabilità genitoriale con la digitalizzazione della società si è complicata in maniera esponenziale.
Se un tempo a un genitore bastava dare un occhio al proprio figlio di tanto in tanto per capire cosa stesse combinando, ora non è più così facile. Infatti oltre che un occhio, dovrebbe controllare ogni tweet, post, commento, story che il figlio pubblica sui suoi profili.
I rischi che si corrono oggi
Oltre che rischiare danni economici dalle bravate dei propri figli, quello che preoccupa di più è il costante rischio a cui questi sono esposti. Con l’affermazione dei social network come mezzo principe di informazione e comunicazione, anche lo stato ha dovuto creare un sistema legislativo ad hoc per contenere il sempre più crescente uso improprio e diffamatorio di questi mezzi. Che il proprio figlio sia vittima o carnefice di atteggiamenti di cyberbullismo capiamo bene che il rischio di vederlo finire nei guai è sempre più elevato. Qui entra in campo la nuova responsabilità genitoriale. Una responsabilità che va oltre il semplice controllo veloce, ma che necessità di uno studio approfondito dei nuovi mezzi digitali con cui i ragazzi hanno a che fare.
Quando si viene meno alla responsabilità genitoriale
Il rischio però non è solo per i ragazzi, ma anche per i genitori stessi. È chiaro che a rigor di legge se un figlio è minorenne, data la responsabilità genitoriale, sono appunto i genitori a rispondere per conto loro a sanzioni economiche e diffide. Ma c’è anche la possibilità di venire denunciati e diffidati dalla propria prole.
È il caso di mancata responsabilità genitoriale verso un sedicenne a cui Il Tribunale di Roma, I sez. Civile, con ordinanza del 23 dicembre 2017, ha riconosciuto la condanna della madre a rimuovere i contenuti pubblicati in rete che riguardavano il figlio, ma anche a pagare 10.000 euro a quest’ultimo tramite il tutore, in caso di inottemperanza all’ordine di rimozione, con divieto peraltro di pubblicazione di successivi post. Nel corso delle audizioni, il minore aveva affermato di essere infastidito del fatto che i suoi coetanei fossero a conoscenza di sue informazioni personali e private che la madre aveva condiviso in rete attraverso i social.
Le tre regole d’oro sui social nell’ambito della responsabilità genitoriale:
- Controllo ai profili social dei propri figli
- Impostazione di una privacy più restrittiva degli account
- Pensare prima di postare, commentare e condividere
L’importanza della responsabilità genitoriale
Dunque capiamo l’importanza per un genitore di imparare a utilizzare i nuovi mezzi digitali e comunicativi per rispondere a pieno alla propria responsabilità genitoriale. Perché ormai l’uso consapevole del web e in special modo dei social non è più solo cosa da ragazzini. Questo non è un paese per vecchi citando i fratelli Cohen, quindi caro papà e cara mamma è arrivato il momento di digitalizzarsi in maniera intelligente.